domenica 6 luglio 2008

ATTACCO AL GIORNALE Distinguere la chiacchiera dall'informazione corretta

Il dibattito sull’identità, per noi del PD, è allo stato attuale un percorso indispensabile. E’ un partito nuovo e plurale attraversato da indirizzi culturali differenti, provenienze e percorsi diversi, sia politici che sociali. Inevitabile, nella fase che Alberoni definirebbe “aurorale”, promuovere un confronto denso e continuo a tutti i livelli. Grazie a Dio, o meglio a qualche più o meno generoso e interessato lettore dell’Informazione, a Busto potremmo risparmiarci la fatica. Abbiamo letto che ci viene data una collocazione d’ufficio. Tutti gli opinionisti, indipendentemente dal partito a cui fanno riferimento, sono parte della “Casta”. Il riferimento è al titolo dell’ottimo libro di Stella e Rizzo, il cui tema era la denuncia degli assurdi sprechi della politica, e di chi vive delle rendite indebite che questa può dare. Denunce sacrosante, a cui purtroppo ancora non stanno seguendo le adeguate correzioni.
Il fatto che probabilmente la maggior parte, se non tutti, degli opinionisti di questo giornale facciano politica volontaria, vale a dire con fatica, togliendo tempo alla famiglia e vivendo del proprio lavoro, non tocca l’onesto lettore. Che onesto dev’essere davvero, data la confusa argomentazione e l’attacco al giornale che lo ospita da sempre.
Riprendiamo questo episodio per mettere in evidenza quanto oggi, nel mondo della comunicazione per eccellenza, sia estremamente difficile per chiunque distinguere la chiacchiera dall’informazione corretta, e l’informazione dalla conoscenza. Se ognuno di coloro che hanno la possibilità di condividere con i cittadini un proprio punto di vista - giusto o sbagliato che sia - non acquisisce il senso di serietà e la coscienza che sono indispensabili, si entra in una fase pericolosa.
Tuttavia, serietà e coscienza si fondano su due presupposti fondamentali.
La sincerità nell’esporre le proprie e altrui opinioni politiche, anche quando non coincidenti, anche se non condivisibili. E il consapevole rifiuto della denigrazione e dell’offesa, più o meno mascherate. Se questi presupposti mancano, la selezione critica e consapevole che il lettore dovrebbe esercitare diventa estremamente difficile. Si dà anche un problema di dignità personale. Vedi quanto riportato dall’opinionista Corrado in merito alle affermazioni del Consigliere D’Adda, che il verbale del Comune ha rigorosamente smentito. Le bugie hanno le gambe corte, e il pensiero debole. Ma chi utilizza questo sistema non lo fa a caso. C’è metodo dietro tutto questo: butta tutto nel calderone, menti, stravolgi la verità. Per ristabilirla ci vorrà tempo, e tu avrai ottenuto… una preferenza in più? Due o tre?
Fossero cento, fossero mille, c’è chi a condotte simili non si piegherà in nessun caso: integrità morale e politica non possono essere disgiunte.
Intanto digeriamo tutto nel frullatore dell’informazione nazionale e locale: l’Italia ha passato il turno, altre centoquaranta persone fra morti e dispersi nel canale di Sicilia, nessuno si occupa di Jolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, rapiti mesi fa in Somalia insieme a Abdirahaman Yussuf Harale, due cooperanti italiani e il loro collaboratore somalo che, non appartenendo a nessun movimento politico, non hanno interessato chicchessia.
Nemmeno i cantori dell’antipolitica.
Le strade cittadine sono un bollettino di guerra, perdiamo tempo accumulando “non scelte”, abbiamo commissioni consiliari semi-deserte da parte della maggioranza, consigli comunali che risentono dello stallo, non un’idea di città su cui discutere.
Quello che ora sappiamo della nostra Busto è che somiglia a una barca da regata prima della gara decisiva. E non è messa bene. Lo skipper non sa se resta o se va, non ha deciso o forse non glielo hanno ancora comunicato. Annunciato il cambiamento di parte dell’equipaggio da mesi, ne dobbiamo aspettare altri, di mesi, per sapere chi va e chi resta. Si deciderà in agosto. Ma il soggetto chi è? “Chi” decide? Il collante di tutto questo è sempre il potere, che logorerà chi non ce l’ha, ma anche chi ce l’ha in via derivata.
In compenso, c’è un nuovo nato nello schieramento politico bustese.
Nella riunione di commissione del 16 giugno, si è discusso per la seconda volta una mozione del PD che chiede verifiche e modifiche della Legge Regionale che aumenta gli affitti delle case popolari. Per due volte abbiamo avuto la possibilità di audizioni: dei sindacati e dei vertici Aler. Un impegno che ha richiesto lavoro, con proposte che potevano e possono essere integrate. Il bene della città viene prima di ogni altra cosa.
E invece? Invece no. Da qualche esponente del partito di maggioranza relativa, alleato con qualche esponente dell’opposizione “dura”! sono venute accuse di demagogia e fumosità. Ma proposte, nessuna.
E’ NATO IL PARTITO DEL “BENALTRISMO”. Ci vuol ben altro, ci dicono, per problemi come questi! Capito perché loro non propongono nulla? Che ingenui, c’era proprio sfuggito.

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