domenica 20 luglio 2008

OCCHIO ALLA VISTA Nella Liusta manca Busto Arsizio, la nostra città


Anche le principesse portano gli occhiali! “Quando avevo cinque anni, ho scoperto di aver bisogno degli occhiali. Ne acquistammo un paio azzurri, in tinta con il colore dei miei occhi. Ma la cattiveria di alcuni bambini mi convinse presto che con quegli “affari” sugli occhi apparivo brutta, e così non volli più metterli. Con grande pazienza, la mamma mi ha fatto comprendere quanto erano importanti quei due cerchietti di vetro, e che solo indossandoli con cura ne avrei tratto beneficio. Chi mi voleva bene veramente, non avrebbe fatto caso al mio aspetto esteriore. E’ nata così l’idea di questo racconto, che mi auguro possa essere utile a tutti i bambini che per la prima volta devono indossare gli occhiali, e temono di essere chiamati “quattr’occhi”. Portateli senza vergogna. In fin dei conti, anche principi e principesse li indossano”.
Questo è l’incipit della fiaba che una bimba di dieci anni, Elisa Raimondi, nata a Busto Arsizio e residente a Olgiate Olona, ha pubblicato poco più di un anno fa. Toccata personalmente da un problema privato, la piccola ha saputo trasporlo in forma artistica, animata dal raro dono dell’immaginazione che sa farsi parola, e rendere un servizio utile a tanti altri bambini.
Abbiamo voluto parlarne per motivare una mozione che abbiamo proposto alla discussione della Commissione Sanità, e portata a conoscenza di quella dei Servizi Sociali.
La piccola Elisa, autrice del libro, è affetta da ambliopia, non diagnosticata precocemente. L’ambliopia – il cosiddetto “occhio pigro” -è un difetto grave della vista che, se non curato entro i 4 o 5 anni, porta alla sostanziale cecità permanente di un occhio.
Quanto più il bambino è piccolo, tanto più il recupero è facile. Più si va avanti, più diventa difficile, fino a portare alla cecità dell’occhio meno sviluppato.
Il problema spesso non viene riconosciuto dai genitori perché la patologia è asintomatica e colpisce un occhio solo, mentre l’altro lavora per entrambi. Se si pensa che 3 bambini su 100 sono ambliopi, è chiara la portata del problema: se in Italia nascono 554.966 bambini ( dati Istat 2006) 16.648 di questi potranno avere un problema serio.
Poniamo attenzione al fatto che per gli adulti usare gli occhiali vuol dire in molti casi vedere bene, per i bambini usare gli occhiali in alcuni casi vuol dire sviluppare la vista. Ciò significa che in alcuni bambini se non vengono prescritti occhiali al momento opportuno, la vista non si sviluppa e si stabilizza ad un valore molto basso, non più modificabile nemmeno con gli occhiali.
Nel 2007 il Comune di Olgiate Olona, in collaborazione con Commissione Difesa Vista e Lions Club Gorla Valle Olona, ha promosso un’iniziativa per sensibilizzare la cittadinanza sul problema dell’ambliopia. L’attenzione alla tematica del controllo precoce della vista è stata condivisa dal comune di Gorla Maggiore, e nel 2008 le amministrazioni hanno organizzato per i nati dal 1 giugno 2006 al 30 giugno 2007 un programma straordinario di controllo precoce della vista del tutto gratuito. Allo screening, eseguito con l’autorefrattometro binoculare, ha aderito l’88% della popolazione, e le statistiche sono state confermate (purtroppo): il 5% dei bambini esaminati ha presentato problemi visivi di una certa gravità. Fortunatamente la diagnosi precoce consente di risolverli.
L’esame è stato effettuato e valutato dal dott. Roberto Magni, oculista che da anni svolge la sua pratica nell’ambito dell’Oftalmologia Pediatrica, con un impegno personale del tutto volontario e gratuito.
L’esperienza ha portato alla stampa e diffusione di un utile opuscolo “Occhio alla vista”, di cui è autore lo stesso dottor Magni. Oggi viene distribuito in tutti gli ambulatori pediatrici della Valle Olona – Cairate, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Solbiate Olona, Marnate , Olgiate Olona, Castellanza - e i risultati sono davvero ottimi, così come l’attenzione e l’accoglimento favorevole dell’iniziativa da parte dei cittadini. Vedete da soli che nella lista manca la nostra città.
Noi pensiamo rientri tra i compiti istituzionali di un Ente, quale il comune, promuovere una più approfondita conoscenza delle problematiche connesse al benessere psicofisico dell’individuo. La vista è il più importante organo di senso, e la salute dei nostri bambini la priorità fra le priorità. Chiediamo che Busto Arsizio aderisca, nelle forme che si riterranno idonee, alla campagna di sensibilizzazione e di prevenzione dei difetti di vista in età pediatrica, coordinandosi con le attività in corso nei comuni circostanti.
“Anche tu, caro lettore, impara a guardare con gli occhi del cuore.
Ricorda la lezione delle fate.
Vedrai cose nuove, inaspettate”
Elisa Raimondi

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