domenica 20 luglio 2008

MAGNACCIA E ...ECCOMI Colonia Elioterapica da tutelare e salvaguardare




Questo fine settimana, e per altri due consecutivi, il Partito Democratico organizza per la prima volta presso la colonia Elioterapica una propria festa popolare, come nelle migliori tradizioni. Le feste del PD ricevono in eredità il più grande patrimonio di feste del nostro paese. Momenti conviviali dove ci si ritrova, si cena e si ascolta musica, si discute di politica e degli argomenti più vari. Momenti importanti, per noi come per chiunque ne promuova di simili.
Per prima cosa, consentono un contatto diretto e concreto con le persone. Persone normali e delle più svariate appartenenze politiche, o senza appartenenza alcuna, semplicemente disposte a ritrovarsi insieme per qualche ora in un luogo dove è permesso incontrarsi e divertirsi alla buona, senza formalità. E, soprattutto, mobilitano l’attività di decine di volontari che mettono con generosità a disposizione della festa il proprio tempo e le proprie capacità, in un lavoro impegnativo – e chi non lo ha provato non riesce neppure a immaginare quanto! – libero e gratuito.
Noi riteniamo che chiunque riesca a fare qualcosa di concreto, a ricreare contesti aggregativi dove ci si vede faccia a faccia, si sta assieme, dimentichi per un po’ delle nuove forme tecnologiche di confronto o di quelle mediatiche più tradizionali, fa qualcosa di utile per la propria collettività. La cosiddetta società “liquida”, come ormai la nostra viene definita adottando un termine di nuovo conio, ormai entrato nell’uso corrente, ha bisogno più che mai di “solidità”, di rapporti e relazioni, per riappropriarsi con consapevolezza della propria identità.
Prima di noi alla Colonia c’è stata la festa di Comunità Giovanile, poi sarà la volta di quella dell’Auser. Sarebbe davvero straordinario se l’amministrazione pensasse a risistemare quella struttura, che oggi è l’unico spazio in città destinato a questo genere di iniziative, in modo tale da valorizzarla al meglio. Rendere funzionale la cucina ridarebbe agibilità al complesso tutto l’anno, per chiunque ne facesse richiesta. Un intervento economico che verrebbe ripagato in pochissimo tempo dal canone chiesto per l’utilizzo, ed eviterebbe l’avanzare del degrado che già ora è sotto gli occhi di tutti.
Sarà un impegno che consiglieri comunali di diversa appartenenza politica potranno assumersi fin da subito, se ci credono, alla ripresa dei lavori nel mese di settembre.
Se potessimo esprimere un desiderio, sarebbe questo: vedere le feste cittadine come momenti di dibattito anche dei problemi di casa nostra, con un confronto attivo tra le diverse forze politiche, i gruppi e le associazioni, come già avviene spesso a livello nazionale. La guarderemmo come una risposta altra, rispetto a forme e modi dell’agire politico che fanno della chiusura in sé stessi, dell’invettiva e dell’esclusione la cifra della propria individuazione e appartenenza, partito o movimento che sia.
Quanto accaduto nella manifestazione di Piazza Navona dell’otto luglio, in cui l’insulto e l’offesa personale – Presidente della Repubblica e Santo Padre compresi - hanno VOLUTAMENTE e CONSAPEVOLMENTE messo in ombra persone serie e argomenti fondati, è il segno di un conflitto politico che sta degradando ogni giorno che passa.
Da una parte un premier che invece dei problemi del paese è completamente preso da leggi che lo riguardano in prima persona, come il Lodo Alfano, da cui alla fine ha ottenuto al più il beneficio di una sospensione che lo pone nella condizione di capo di governo in attesa di processo per corruzione, condizione gravemente dannosa per l'immagine del paese.
Dall’altra minoranze che, con oltraggi e volgarità, allontanano la maggioranza dei cittadini dalla vita pubblica. Gridando contro tutto e contro tutti, livellando persone e responsabilità, il risultato che ottengono è quello di impedire la comprensione dei problemi, e la proposta di soluzioni praticabili. Viene da pensare, nostro malgrado, se non sia questo il vero fine di alcuni fra loro.
Purtroppo l’impolitica militante attecchisce dappertutto, anche a livello locale. Sono segnali preoccupanti. Vogliamo rilevarli, perché temiamo di doverne riparlare ancora. Ecco come mai è necessario riprendere un dialogo costruttivo, a partire dal basso, a partire da noi, in ogni momento della vita pubblica. Il “non ti curar di loro, ma guarda e passa” in politica non lo puoi fare; non lo devi fare.
Veltroni ha detto una cosa vera:” Si va sicuramente sui giornali dicendo 'sei un magnaccia', ma non è così che si conquista il consenso". Forse anche i giornali, e i media in generale, dovrebbero riflettere: sul loro ruolo e la loro funzione in questo contesto politico e sociale. Ringraziamo il nostro direttore, che non consentirebbe mai ad alcuno di noi di esprimersi in questo modo. Di certo direbbe subito: “ECCOMI”, e qualche orecchia fischierebbe di brutto. Meno male.

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