domenica 30 marzo 2008

MERITO e METODO Agesp e le scelte strategiche: sanno cosa fare?

Da qualche anno il Piano Generale di Sviluppo, previsto per legge, accompagna la presentazione dei Bilanci di previsione delle città che vantano amministrazioni capaci. Una sorta di Dpef locale, che specifica le linee di intervento che il governo comunale intende sviluppare nell’arco dei cinque anni del proprio mandato amministrativo, e che il Bilancio dell’Ente articola ogni dodici mesi.
Siamo in attesa della presentazione del Bilancio di previsione, che a breve entrerà nel vivo della discussione. Non chiediamo che Busto intraprenda questa modalità virtuosa di lavoro, per carità. E non perché la città non meriti l’assunzione di una visione strategica del proprio futuro, come noi vorremmo. Quanto perché, se si considera come fino ad ora chi ci governa si è mosso, sappiamo a priori che non avrà attuazione.
Se questa fosse una chiacchierata in video conferenza, domanderemmo: alzi la mano chi, alla caduta della giunta precedente, non aveva tirato un sospiro di sollievo – su molte cose, certo – ma in particolare sull’auspicata fine di quei numerosi contenziosi che attanagliavano il nostro comune, disperdevano le risorse finanziarie, ne logoravano l’immagine pubblica. Specie quando i contenziosi opponevano il Comune a qualche sua partecipata – vedi Agesp Trasporti - indebolendo lo sviluppo della città.
E alzi ancora la mano chi non è caduto nello sconforto quando ha saputo che, in questi giorni, la stessa società è ricorsa di nuovo al TAR contro la speciale tariffa studenti istituita per delibera di giunta lo scorso ottobre. A quanto è dato sapere, i due litiganti non sembrano in disaccordo sul merito, quanto sul metodo. Non si sono parlati, ascoltati, consultati direttamente. Ciascuno andava per la sua strada.
A cose fatte il Sindaco ha minacciato la liquidazione della Società, l’assessore agli affari legali dice di non aver avuto cognizione di quanto stava preparandosi,anche se qualche voce di corridoio “riferiva di possibili sviluppi in questo senso”.
Signori, una telefonata salva la vita! Forse il Presidente di Agesp Trasporti vive su un altro pianeta, e non è raggiungibile neanche telefonicamente.
O forse è presente in città, fa anche parte dello stesso partito, Forza Italia, di Sindaco e Assessore, magari lo stesso di quel nuovo segretario che doveva ricomporne le “anime”?
Sembra uno scherzo, ma di quelli che non fanno ridere.
Noi, che da tempo abbiamo chiesto di affrontare le difficoltà di Agesp Trasporti, ormai al collasso sia dal punto di vista finanziario che dell’inefficienza del servizio, non ridiamo.
Anzi, pensiamo sia il momento di ritrovare serietà di proposta e capacità di aggredire un problema assolutamente prioritario nella vita quotidiana dei cittadini. Quanto accaduto in questi giorni è il segnale dei limiti di questa Amministrazione nell’avviare concretamente un cambio di rotta. Del resto, quando le forze politiche responsabili dei deludenti risultati del passato rimangono le stesse, è difficile aspettarsi un miglioramento vero.
Quello visto è un fatto, grave. Ma nel complesso la linea di strategia industriale dell’amministrazione nei confronti della municipalizzata cittadina, è ambigua e priva di un disegno politico coerente.
Agesp Trasporti è controllata al 60% dal Comune, e per il rimanente 40% da STIE, gruppo privato. La scelta,o più probabilmente la modalità di attuazione della stessa fatta negli anni passati, non si è rivelata in grado di risolvere i problemi di un settore per sua natura non redditizio. Il Gas, fonte di risorse vere, è passato nel dicembre 2006 ad un’altra società, Prealpi Gas, che ha titolo per competere sul mercato.
Di converso, il 17 Dicembre scorso la maggioranza in Consiglio Comunale approva uno schema di statuto per la costituzione della futura BA Global Services SRL, a cui saranno conferiti una serie di servizi del comune, compresa la gestione del patrimonio. Tale società opererà col sistema in house providing, cioè sarà controllata interamente dal comune e non avrà possibilità di accesso al mercato.
Tre modelli di governo diseguali, la stessa azienda cittadina.
Siamo noi, a non capire dove stanno andando, o loro a non saperlo?Oppure c’è chi vorrebbe andare da qualche parte, e le correnti d’interesse lo spingono verso un’altra? Staremo a vedere.

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