domenica 30 marzo 2008

NON FAREMO SCONTI! Fra poco comincerà la "fase discendente" della nostra amministrazione

A venti mesi dalle elezioni comunali del 2006, questo dovrebbe essere il momento di fare seriamente qualche bilancio complessivo dell’azione amministrativa. La fase “ascendente” della legislatura sta finendo, e inizierà fra pochi mesi quella “discendente”. Che cosa significa questa suddivisione? Concretamente, questo è l’anno in cui un’amministrazione deve mettere in cantiere i suoi progetti più importanti, quelli che la distinguono da chi l’ha preceduta, e la caratterizzano nel corso degli anni. E’ il momento in cui le idee portano a compimento il proprio percorso di definizione, e iniziano quello di realizzazione. Che può non concludersi nell’arco della legislatura, ma le “opere in corso” sono in quanto tali percepibili dai cittadini. Se così non avviene, nell’arco dei cinque anni canonici tutto ciò che si riuscirà a fare è la gestione dell’esistente. Più o meno buona che sia.
Nel corso di questa mezza legislatura abbiamo sentito molte parole, ascoltato maestose proposte, impegni roboanti. L’elenco non riesce ad essere esaustivo dello stato d’insieme dei progetti, ma dà un’idea: Ospedale Unico? Perso nella nebbia. Fondazione Blini! - poco mancava ci si accapigliasse – qualche volta ritorna ad animare il dibattito, ma quando, se, e come partirà, non è dato nemmeno ipotizzarlo. Del Piano di Governo del Territorio se ne avrà notizia, se tutto va come deve, fra oltre due anni, cioè forse a fine legislatura. Ovviamente senza che sia stato predisposto in città alcun momento partecipativo credibile. Il Piano della Mobilità si perde, con Gallarate che se ne va per conto proprio sfilandosi dalla gara per il sud della provincia. Il Polo Scientifico Tecnologico è in agonia, e nessuno sa bene cosa farne, a parte cambiargli il nome in Agenzia per lo Sviluppo. L’Accam avrebbe dovuto diventare Agenzia (!) per l’Ambiente del territorio: il tavolo di confronto voluto dal PD è stato costituito, ma solo dopo più di un anno di solleciti, sempre nostri. E’ lì che aspetta, il tavolo, che qualcuno si segga e cominci a lavorare.
Strategia sulle municipalizzate? Va già bene se aziende e comune non finiscono in tribunale. La macchina comunale è bloccata dalle indagini della Corte dei Conti, e questo, ci dicono, condiziona i tempi di lavoro. Vero? Certo, è innegabile. Ma il tempo di riunire a porte chiuse i diretti interessati dalle indagini, come carbonari – per aggiustare la faccenda?- quello lo trovano. Poi al primo consiglio comunale utile avremo le comunicazioni del Sindaco. Siamo maestri nell’ascoltare le comunicazioni. Visti i risultati potrebbero comunicarcele via mail e risparmiare i soldi del consiglio.
Forum per l’Innovazione, Programma strategico di area vasta? Per carità. Neanche chi li ha proposti crede di riuscire a vedere qualcosa. Abbiamo discusso, a volte duramente e a volte trovando punti d’intesa, fra la maggioranza e l’opposizione del Partito Democratico. C’è ancora mezza legislatura. Dobbiamo alla nostra città la dimostrazione che le istituzioni hanno senso e utilità.
Mentre scriviamo siamo da giorni nel pieno di una pesante campagna elettorale, e fosse una sola! La classe politica è ai blocchi di partenza. Non solo quella nazionale, che si prepara alla rapida corsa verso le elezioni politiche d’aprile, ma a cascata quella lombarda e varesina. Tutti i discorsi pieni di passione per il proprio territorio, che abbiamo sentito nove mesi fa alle elezioni provinciali dal Presidente Reguzzoni, potrebbero essere parole al vento, perché una carriera val bene una corsa a Roma. Il presidente Formigoni è al terzo mandato, sarà anche stanco di fare il governatore – noi di sicuro siamo stanchi di averlo!- e correrebbe per un posto, nientemeno che da ministro. Costringe la Lombardia a elezioni anticipate? Pazienza, la carriera…
Si prepara anche qualche sindaco, pare abbiano le valigie pronte ma non lo dicono. In tutto questo diamo merito al merito, almeno una nota positiva l’abbiamo sentita. Nel toto poltrone era incluso da giorni anche il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli. Che però il 7 Febbraio (segniamoci la data) a mezzo stampa smentisce tutto, e dichiara che “ la sua Roma e la sua Milano si chiamano Busto”. Un segnale positivo, qualunque ne sia la ragione. C’è molto da fare, in questa città. Abbiamo ancora un po’ di tempo, e un bilancio di previsione alle porte. E’ il momento di mettere in cantiere qualcuna delle tante cose promesse. Poche, chiare, essenziali. Non faremo sconti, noi del Partito Democratico; ma lavoreremo, costruttivamente, per il bene della città. Che ci appartiene, e appartiene a tutti.

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